Cosa ci fa stare bene? Quali forze ci permettono di affrontare le difficoltà della vita senza esserne travolti? In un mondo dove la parola “salute” è spesso legata alla prevenzione delle malattie, esiste un’altra via, più generativa, più aperta: è la via della salutogenesi.
Il termine può suonare tecnico, ma la sua essenza è semplice e rivoluzionaria: la salutogenesi è la scienza – e la pratica – di ciò che genera salute. È un cambiamento di sguardo: non si tratta più di evitare ciò che ci fa ammalare, ma di comprendere e rafforzare ciò che ci mantiene vitali, resilienti, integri.
L’idea nasce negli anni Settanta con Aaron Antonovsky, sociologo medico che si è posto una domanda essenziale: come fanno alcune persone a rimanere in salute, anche in mezzo a condizioni molto difficili? Non si è limitato a osservare le cause della malattia, ma ha voluto indagare i processi profondi che permettono alla salute di emergere, rigenerarsi, persistere.
Il Senso di Coerenza: una bussola interiore
Al centro della teoria salutogenica c’è un concetto chiave: il Senso di Coerenza (SOC). Secondo Antonovsky, è questo che fa la differenza tra chi riesce ad affrontare le sfide della vita e chi ne viene sopraffatto.
Il SOC si basa su tre pilastri:
• Comprensibilità: la capacità di percepire ciò che accade come ordinato, spiegabile, non del tutto caotico.
• Gestibilità: la sensazione di avere – o di poter attivare – le risorse necessarie per far fronte agli eventi.
• Significato: la motivazione profonda, il sentire che ciò che viviamo ha un senso per noi e merita il nostro impegno.
Non si tratta di qualità innate, ma di competenze esistenziali che si costruiscono nel tempo, attraverso le esperienze, le relazioni, il modo in cui attraversiamo le nostre crisi. Il SOC è una bussola interna che ci orienta nella complessità, che ci aiuta a restare connessi a noi stessi anche quando tutto intorno cambia.
Come si forma la salutogenesi?
Tradizionalmente si pensava che il SOC si sviluppasse nei primi trent’anni di vita, ma le ricerche più recenti mostrano che può evolvere durante l’intero arco della vita. Questo significa che non è mai troppo tardi per rinforzare le risorse interiori che ci permettono di vivere con coerenza, fiducia e significato.
La salutogenesi si nutre di esperienze positive, relazioni di sostegno, contesti educativi che valorizzano la crescita personale, ambienti di lavoro che promuovono senso e responsabilità, pratiche corporee che ci aiutano a rimanere presenti. Anche momenti semplici – una camminata in natura, un ascolto autentico, un gesto di cura – possono diventare semi di salute.
I fattori che la favoriscono
Tra i fattori che sostengono la salutogenesi troviamo:
• le relazioni significative, che ci aiutano a non sentirci soli nei momenti difficili;
• la fiducia in sé, sviluppata attraverso esperienze in cui ci si è sentiti efficaci e riconosciuti;
• la possibilità di dare senso a ciò che viviamo, anche quando la vita ci mette alla prova;
• la presenza di comunità accoglienti, dove l’individuo si sente parte di qualcosa di più grande.
Esistono anche tecniche del sé – come la meditazione, lo Shiatsu, il movimento consapevole, l’arte, la respirazione – che contribuiscono a rinforzare il nostro Senso di Coerenza, aiutandoci a trasformare lo stress in consapevolezza e crescita.
Le sfide contemporanee
Ma il quadro non è semplice. La vita contemporanea ci espone a un continuo stato di incertezza: crisi economiche, emergenze sanitarie, conflitti globali, instabilità ambientali. Tutto questo mette a dura prova la nostra comprensibilità del mondo, la percezione di poter gestire le difficoltà, la possibilità di dare significato al vivere.
Inoltre, la solitudine sociale, il crollo dei riferimenti culturali condivisi e la diffusione di fake news amplificano le fragilità personali, rendendo più difficile la costruzione di un SOC saldo. Le giovani generazioni, spesso isolate o immerse in ambienti altamente competitivi e instabili, rischiano di crescere con una percezione debole della propria capacità di orientarsi nella vita.
Coltivare salute, insieme
La salutogenesi ci ricorda che la salute non è mai solo individuale. Si costruisce nel dialogo con l’ambiente, nella relazione con l’altro, nella possibilità di riconoscersi parte di una rete di sostegno. È un processo comunitario, che chiede spazi di prossimità, ascolto, condivisione, cultura.
Per questo oggi si parla di comunità salutogeniche: contesti sociali che promuovono senso, fiducia e coerenza. Anche le “Case della Comunità”, nate per trasformare il sistema sanitario in chiave più partecipativa e territoriale, possono diventare spazi preziosi per attivare questa nuova cultura del benessere.
Una nuova visione della cura
La salutogenesi è molto più che una teoria: è una visione della vita, un modo di intendere la cura non come risposta al sintomo, ma come attenzione profonda alle forze vitali che abitano ogni persona. Ci invita a riscoprire la salute come processo creativo, come possibilità di imparare da ogni esperienza, come movimento continuo verso l’equilibrio, anche nelle crisi.
In un mondo che cambia, la domanda giusta non è più solo “di cosa soffri?”, ma anche e soprattutto: “che cosa ti fa bene?”. E forse, proprio da qui, possiamo ripartire.
Focus: Shiatsu e Counseling in chiave salutogenica
L’approccio salutogenico si sposa perfettamente con pratiche come lo Shiatsu e il Counseling, che mettono al centro la persona, le sue risorse, il contesto di vita e l’esperienza del corpo e del significato.
Lo Shiatsu, in quanto pratica di contatto consapevole, non agisce sul disturbo ma accompagna la persona in un percorso di ascolto e riequilibrio energetico. Attraverso pressioni lungo i meridiani e un tocco rispettoso e profondo, favorisce una percezione rinnovata di sé, potenziando la gestibilità (capacità di affrontare ciò che si vive) e la comprensibilità (capacità di dare un senso corporeo e percettivo alle tensioni, ai cambiamenti, agli stati d’animo). Il trattamento Shiatsu può diventare uno spazio protetto in cui il cliente si sente accolto, riconosciuto e connesso al proprio potere di auto-regolazione.
Il Counseling, in particolare quello centrato sulla relazione d’aiuto e sulle risorse personali, contribuisce allo sviluppo del Senso di Coerenza attraverso l’ascolto empatico, la riformulazione e il dialogo. Il colloquio non fornisce risposte preconfezionate, ma aiuta la persona a scoprire dentro di sé le connessioni, le motivazioni, i significati. Lavorando su ciò che ha senso per l’individuo, il Counseling rafforza l’elemento motivazionale del SOC, facilitando scelte consapevoli e una maggiore padronanza della propria esperienza.
Integrando Shiatsu e Counseling si può dare forma a una pratica di cura multidimensionale, che unisce il linguaggio del corpo e quello della parola, la presenza e la riflessione, in una prospettiva salutogenica che sostiene la salute come processo evolutivo, creativo e relazionale.
Bibliografia essenziale
• Antonovsky, Aaron (1987). Unraveling the Mystery of Health. How People Manage Stress and Stay Well. Jossey-Bass.
• Mittelmark, M. B., Bauer, G. F., Vaandrager, L., Pelikan, J. M., Sagy, S., Eriksson, M., Lindström, B., Meier Magistretti, C. (a cura di) (2024). Manuale di Salutogenesi. Volume 1. Cultura e Salute Editore.
• Sagy, S. et al. (2015). “The sense of coherence: Theoretical basis, measurement, and empirical findings”. In The Handbook of Salutogenesis. Springer.
• Kickbusch, Ilona (1996). “There’s nothing more practical than a good theory”. Health Promotion International.
• Koelen, M., Eriksson, M. (2022). “Healthy ageing and salutogenesis: Building coherent lives across the life course”. Global Health Promotion.
• Lavasseur, B., Naud, D. (2020). “Age-friendly communities and active aging”. Journal of Aging Studies.
• Brusasco, Gianpiero. Shiatsu e Counseling. L’Arte dell’Ascolto e la Gestione del Colloquio con il Cliente.
• Gendlin, E. T. (1981). Focusing. Bantam Books – per un approccio esperienziale alla comprensione interiore, affine all’ascolto salutogenico.
